Prima di parlare del finale di How I Met Your Mother
ci tengo a fare una premessa: se ora sono un appassionato di serie tv lo devo
proprio a questa serie. Infatti è con Ted e compagni che per la prima volta mi
sono affacciato a questo splendido mondo. Ted, Marshall, Lily, Barney e Robin
per me sono come amici di vecchia data, quelli a cui perdoni tutto, a cui
proprio non riesci a voler male. Ma con gli amici bisogna essere sinceri, non
accomodanti. Pertanto non posso esimermi dal parlare in maniera lucida e
critica del finale di questa serie.
A scanso di equivoci avviso che
l’intero articolo è costellato di spoiler, perciò consiglio di leggerlo solo a
chi ha visto il finale.
L’episodio sostanzialmente si compone di continui
salti temporali in avanti in cui vediamo come proseguono le vite dei cinque
protagonisti dopo il dettagliatissimo matrimonio di Barney e Robin. La scelta
di questa struttura per il series finale è coraggiosa, ma non del tutto
appagante. Infatti ci troviamo ad assistere a scene di vite che non ci
appartengono più, di cui siamo spettatori esterni e non più partecipi. In tutta
sincerità trovo che si sia dato troppo spazio al matrimonio e poco ai temi
veramente importanti. Perché HIMYM è da sempre una sitcom rivoluzionaria
proprio per i temi che affronta, a volte più da drama che da comedy. Nel finale
di serie i temi ci sono ma sono condensati in 40 minuti frettolosi e
superficiali che invece avrebbero potuto tranquillamente essere spalmati nel
corso di tutta la stagione così da dare maggior peso a certi avvenimenti, come
la nascita della figlia di Barney da madre ignota o il distacco di Robin dalla
gang (scene comunque efficaci, ma che proprio per questo fanno gridare allo
spreco).
Altro aspetto degno di nota, in quanto atteso da nove
anni: la madre. L’unica cosa da sottolineare è che finalmente ne scopriamo il
nome: Tracy. Per il resto si scopre essere un personaggio quasi del tutto
inutile. Dopo la bellissima scena della stazione, con Ted e Tracy che
ripercorrono le coincidenze che li hanno portati a conoscersi mentre stanno
sotto il fatidico ombrello giallo, la serie poteva dirsi conclusa in bellezza,
con un fantastico happy ending. E invece no, perché lei (come fatto intuire
solo pochi episodi prima) muore 6 anni prima che Ted incominci a raccontare ai
figli tutte le sue peripezie per incontrarla, e il vero finale non è “How I Met
Your Mother”, ma “How I Came Back To Robin”. La stessa Robin che lo ha
rifiutato più volte, con motivazioni per altro validissime, e che ha sposato il
suo migliore amico. In realtà questa scelta è realistica, poiché Ted è vedovo
da 6 anni e ha tutto il diritto di rifarsi una vita con la donna che ama da
sempre, ma svilisce quel sentimento che sembrava dovesse essere incomparabile
tra Ted stesso e Tracy. Per 9 anni ci racconta come la madre dei suoi figli
fosse perfetta e poi vai a scoprire che per tutta la vita lui ha segretamente
voluto solo Robin. Dal momento che nella storia che racconta ai figli c’è 99%
di Robin e 1% di Tracy, è evidente che la madre dei suoi figli sia stata poco
più che una distrazione dal suo vero amore. Questo non mi ha però disturbato
eccessivamente, per due motivi: innanzitutto perché è una conclusione ardita,
poco da sitcom ma sicuramente plausibile, e poi perché la scena di Ted che
torna sotto la finestra di Robin con il corno francese vale tutto e mi ha fatto
piangere come un bambino.
L’ultima osservazione da fare è sui personaggi. Nei 40
minuti finali sembrano tutti regredire. I 9 anni di “vita” li avevano resi
tondi, complessi, con un background evidente in ogni loro comportamento. Nei
flashforward invece pare che siano tagliati con l’accetta, salvo poi salvarsi
con un paio di scene significative già citate in precedenza, ossia Barney con
sua figlia Ellie e Robin che dà l’addio a Lily. E qui arriva la nota positiva.
Infatti non ci sono solo ombre. Sicuramente HIMYM
poteva avere un finale migliore, o se non altro raccontato meglio, ma resta il
fatto che mi ha emozionato, e questo per me conta molto. Per essere una sitcom
è stata piuttosto cruda e realistica, disillusa, e questa è una scelta che va
premiata per il coraggio. Perché la vita non è tutta rose e fiori, i matrimoni
non durano per sempre e l’amore può non essere uno solo. Come ho detto
all’inizio, a voler male ad HIMYM proprio non ci riesco.
P.s.: Cari Bays e Thomas, se già avevate intenzione di
farci vedere Ted nel 2030 che parla ai figli, perché per 9 stagioni sentiamo
una voce invecchiata che racconta tutta la storia?
(Alessandro Ravagnati)
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