venerdì 4 aprile 2014

Overnewsmagazine: How I Met Your Mother e il finale imperfetto




Prima di parlare del finale di How I Met Your Mother ci tengo a fare una premessa: se ora sono un appassionato di serie tv lo devo proprio a questa serie. Infatti è con Ted e compagni che per la prima volta mi sono affacciato a questo splendido mondo. Ted, Marshall, Lily, Barney e Robin per me sono come amici di vecchia data, quelli a cui perdoni tutto, a cui proprio non riesci a voler male. Ma con gli amici bisogna essere sinceri, non accomodanti. Pertanto non posso esimermi dal parlare in maniera lucida e critica del finale di questa serie.

A scanso di equivoci avviso che l’intero articolo è costellato di spoiler, perciò consiglio di leggerlo solo a chi ha visto il finale.


L’episodio sostanzialmente si compone di continui salti temporali in avanti in cui vediamo come proseguono le vite dei cinque protagonisti dopo il dettagliatissimo matrimonio di Barney e Robin. La scelta di questa struttura per il series finale è coraggiosa, ma non del tutto appagante. Infatti ci troviamo ad assistere a scene di vite che non ci appartengono più, di cui siamo spettatori esterni e non più partecipi. In tutta sincerità trovo che si sia dato troppo spazio al matrimonio e poco ai temi veramente importanti. Perché HIMYM è da sempre una sitcom rivoluzionaria proprio per i temi che affronta, a volte più da drama che da comedy. Nel finale di serie i temi ci sono ma sono condensati in 40 minuti frettolosi e superficiali che invece avrebbero potuto tranquillamente essere spalmati nel corso di tutta la stagione così da dare maggior peso a certi avvenimenti, come la nascita della figlia di Barney da madre ignota o il distacco di Robin dalla gang (scene comunque efficaci, ma che proprio per questo fanno gridare allo spreco).


Altro aspetto degno di nota, in quanto atteso da nove anni: la madre. L’unica cosa da sottolineare è che finalmente ne scopriamo il nome: Tracy. Per il resto si scopre essere un personaggio quasi del tutto inutile. Dopo la bellissima scena della stazione, con Ted e Tracy che ripercorrono le coincidenze che li hanno portati a conoscersi mentre stanno sotto il fatidico ombrello giallo, la serie poteva dirsi conclusa in bellezza, con un fantastico happy ending. E invece no, perché lei (come fatto intuire solo pochi episodi prima) muore 6 anni prima che Ted incominci a raccontare ai figli tutte le sue peripezie per incontrarla, e il vero finale non è “How I Met Your Mother”, ma “How I Came Back To Robin”. La stessa Robin che lo ha rifiutato più volte, con motivazioni per altro validissime, e che ha sposato il suo migliore amico. In realtà questa scelta è realistica, poiché Ted è vedovo da 6 anni e ha tutto il diritto di rifarsi una vita con la donna che ama da sempre, ma svilisce quel sentimento che sembrava dovesse essere incomparabile tra Ted stesso e Tracy. Per 9 anni ci racconta come la madre dei suoi figli fosse perfetta e poi vai a scoprire che per tutta la vita lui ha segretamente voluto solo Robin. Dal momento che nella storia che racconta ai figli c’è 99% di Robin e 1% di Tracy, è evidente che la madre dei suoi figli sia stata poco più che una distrazione dal suo vero amore. Questo non mi ha però disturbato eccessivamente, per due motivi: innanzitutto perché è una conclusione ardita, poco da sitcom ma sicuramente plausibile, e poi perché la scena di Ted che torna sotto la finestra di Robin con il corno francese vale tutto e mi ha fatto piangere come un bambino.


L’ultima osservazione da fare è sui personaggi. Nei 40 minuti finali sembrano tutti regredire. I 9 anni di “vita” li avevano resi tondi, complessi, con un background evidente in ogni loro comportamento. Nei flashforward invece pare che siano tagliati con l’accetta, salvo poi salvarsi con un paio di scene significative già citate in precedenza, ossia Barney con sua figlia Ellie e Robin che dà l’addio a Lily. E qui arriva la nota positiva.
Infatti non ci sono solo ombre. Sicuramente HIMYM poteva avere un finale migliore, o se non altro raccontato meglio, ma resta il fatto che mi ha emozionato, e questo per me conta molto. Per essere una sitcom è stata piuttosto cruda e realistica, disillusa, e questa è una scelta che va premiata per il coraggio. Perché la vita non è tutta rose e fiori, i matrimoni non durano per sempre e l’amore può non essere uno solo. Come ho detto all’inizio, a voler male ad HIMYM proprio non ci riesco.

P.s.: Cari Bays e Thomas, se già avevate intenzione di farci vedere Ted nel 2030 che parla ai figli, perché per 9 stagioni sentiamo una voce invecchiata che racconta tutta la storia?
(Alessandro Ravagnati)

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